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Ritenuta d’acconto sulle provvigioni corrisposte agli agenti e ai mediatori di assicurazione

24 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti ad una compagnia assicurativa di diritto francese in merito all’ambito di applicazione della ritenuta d’acconto prevista dall’articolo 25-bis del D.P.R. n. 600/1973 sulle provvigioni corrisposte agli intermediari per le prestazioni di intermediazione di tipo assicurativo ricevute (Agenzia delle entrate, risposta 23 dicembre 2024 n. 269).

L’articolo 25bis, comma 1, del del D.P.R. n. 600/1973, prevede che i soggetti indicati nel primo comma dell’articolo 23, escluse le imprese agricole, i quali corrispondono provvigioni comunque denominate per le prestazioni anche occasionali inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento di affari, devono operare all’atto del pagamento una ritenuta a titolo di acconto dell’Irpef o dell’Irpeg (IRES) dovuta dai percipienti, con obbligo di rivalsa.

 

L’articolo 1, comma 89, della Legge di bilancio 2024 ha modificato il quinto comma dell’articolo 25-bis del D.P.R. n. 600/1973, il quale prevede, per taluni soggetti indicati, l’esonero dall’applicazione della ritenuta d’acconto alle provvigioni.

Il quinto comma dell’articolo 25bis, nella formulazione vigente dal 1° gennaio 2024, prevede che «Le disposizioni dei precedenti commi non si applicano alle provvigioni percepite dalle agenzie di viaggio e turismo, dai rivenditori autorizzati di documenti di viaggio relativi ai trasporti di persone, dai soggetti che esercitano attività di distribuzione di pellicole cinematografiche, dalle aziende ed istituti di credito e dalle società finanziarie e di locazione finanziaria per le prestazioni rese nell’esercizio delle attività di collocamento e di compravendita di titoli e valute nonché di raccolta e di finanziamento, dagli agenti, raccomandatari e mediatori marittimi e aerei, dagli agenti e commissionari di imprese petrolifere per le prestazioni ad esse rese direttamente, dai mediatori e rappresentanti di produttori agricoli ed ittici e di imprese esercenti la pesca marittima, dai commissionari che operano nei mercati ortoflorofrutticoli, ittici e di bestiame, nonché dai consorzi e cooperative tra imprese agricole, commerciali ed artigiane non aventi finalità di lucro».

La circolare 21 marzo 2024, n. 7/E, ha poi chiarito che per effetto della suddetta modifica, il regime di esonero dalla ritenuta d’acconto non trova più applicazione nei confronti degli agenti di assicurazione per le prestazioni rese direttamente alle imprese di assicurazione e dei mediatori di assicurazione per i loro rapporti con le imprese di assicurazione e con gli agenti generali delle imprese di assicurazioni pubbliche o loro controllate che rendono prestazioni direttamente alle imprese di assicurazione in regime di reciproca esclusiva.

Ai citati soggetti si applicano, pertanto, le disposizioni normative relative all’obbligo di ritenuta sulle provvigioni, comunque denominate, per le prestazioni, anche occasionali, inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento di affari, declinate nell’articolo 25bis.

La citata circolare 7/E del 2024 ha, altresì, chiarito che per garantire la parità di trattamento degli operatori, la predetta ritenuta deve applicarsi anche a tutte le provvigioni, comunque denominate, dovute per l’attività d’intermediazione assicurativa, anche se esercitata a titolo accessorio rispetto all’attività principale, percepite da soggetti iscritti al RUI, alle sezioni e) ed f), nell’ambito di prestazioni rese direttamente alle imprese di assicurazione. Con riguardo ai soggetti che godono dell’esonero dall’applicazione della ritenuta d’acconto alle provvigioni ai sensi del citato articolo 25bis, comma quinto, che esercitano l’attività d’intermediazione assicurativa in via accessoria e che sono iscritti al RUI, la ritenuta d’acconto è operata esclusivamente sulle provvigioni afferenti all’attività assicurativa.

 

Per quanto riguarda le polizze vendute mediante gli agenti assicurativi e broker, iscritti alle lettere a) e b) del RUI, le provvigioni maturano nei confronti di agenti e/o mediatori nell’ambito, rispettivamente, di contratti di agenzia e/o contratti di mediazione. Pertanto, sulla base di quanto stabilito dalla Legge di bilancio 2024, è venuta meno la fattispecie di esonero della ritenuta di cui all’articolo 25-bis del D.P.R. n. 600/1973 e, di conseguenza, su tali provvigioni va applicata la ritenuta.

 

Con riferimento alle provvigioni dovute ai soggetti esercenti attività d’intermediazione assicurativa a titolo accessorio, l’Agenzia precisa che si fa riferimento ai soggetti iscritti al RUI, che rappresenta un elenco completo degli operatori attivi nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa, al fine di includere nell’ambito applicativo della ritenuta in commento tutte le provvigioni afferenti all’intermediazione nell’attività assicurativa.

 

In considerazione della finalità di garantire la parità di trattamento tra gli operatori e della natura della prestazione resa e della relativa provvigione percepita, l’Agenzia dunque ritiene che le conclusioni afferenti ai soggetti iscritti al RUI nella sezioni e) ed f), debbano estendersi anche ai soggetti che svolgono l’attività d’intermediazione assicurativa e che sono esonerati dall’iscrizione al RUI ai sensi del citato articolo 107, comma 4, del CAP. Di conseguenza, si ritiene che nei confronti dei soggetti esercenti attività d’intermediazione assicurativa a titolo accessorio (ad esempio, agenzie di viaggio e utilities), anche laddove non iscritti al RUI, si applichi la ritenuta d’acconto, relativamente alle provvigioni afferenti all’attività accessoria d’intermediazione assicurativa.

 

Infine, relativamente all’obbligo di registrazione delle fatture emesse dalle agenzie di viaggio relativamente alle provvigioni loro corrisposte, l’Agenzia rileva che l’attuale articolo 25 del Decreto IVA separa l’obbligo di annotare in un apposito registro le fatture relative ai beni e ai servizi acquistati dall’esercizio del diritto alla detrazione, stabilendo che la registrazione deve essere eseguita «comunque entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno di ricezione della fattura e con riferimento al medesimo anno». Peraltro, anche l’articolo 36bis del Decreto IVA nel disciplinare la dispensa dagli obblighi di fatturazione e di registrazione relativamente alle operazioni esenti da imposta con rinuncia al diritto alla detrazione dall’imposta eventualmente dovuta di quella relativa agli acquisti e alle importazioni dispone, comunque, l’obbligo di registrare gli acquisti.

 

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CCNL Istituzioni Socio Assistenziali Uneba: sottoscritta l’ipotesi di accordo

24 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Introdotte importanti novità amministrative ed economiche

Le Parti sociali Uneba, Cgil Fp, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Fpl, il 20 dicembre 2024 hanno siglato il rinnovo del contratto di settore che decorre dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025. 
Dal punto di vista economico, l’accordo prevede degli aumenti medi lordi del 10,4% pari a 145,00 euro sul livello 4S, così erogati:
– prima tranche pari a 70,00 euro con la retribuzione di ottobre 2024;
– seconda tranche di 50,00 euro a luglio 2025;
– terza tranche di 25,00 euro con la busta paga di marzo 2026.
Si riportano di seguito le ulteriori novità introdotte:
– per l’assistenza sanitaria integrativa, previsto l’aumento di 2,00 euro a carico del datore di lavoro a partire dal 1° gennaio 2026;
– abolito il TEP (Trattamento Economico Progressivo);
– introdotta la quantificazione di 15 minuti nell’orario di lavoro per la vestizione e svestizione;
– integrazione della retribuzione al 100% per il periodo di maternità obbligatoria;
– inserite le causali per i contratti a termine e rafforzata la clausola di stabilizzazione (elevata al 30%) per i lavoratori precari.
Infine, con riferimento alla classificazione del personale, si prevede l’unificazione dell’inquadramento dell’educatore al livello 3S e l’inquadramento unico in 4S per il personale OSS. Inoltre, è stata ottenuta l’abolizione del 7° livello relativo all’inquadramento del “personale di fatica e/o pulizia”.

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Il conguaglio dei contributi previdenziali e assistenziali di fine anno 2024: le indicazioni

24 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Forniti chiarimenti sulle operazioni in questione per i datori di lavoro che utilizzano il flusso UniEmens (INPS, circolare 23 dicembre 2024, n. 108).

L’INPS ha fornito indicazioni riguardanti le modalità da seguire per lo svolgimento delle operazioni di conguaglio, relative all’anno 2024, finalizzate alla corretta quantificazione dell’imponibile contributivo, anche con riguardo alla misura degli elementi variabili della retribuzione. I chiarimenti e le precisazioni sono indirizzati ai datori di lavoro privati non agricoli che utilizzano la dichiarazione contributiva UniEmens, nonché ai datori di lavoro iscritti alla Gestione pubblica che utilizzano il flusso UniEmens ListaPosPA.

In particolare, vengono illustrate le modalità di rendicontazione delle seguenti fattispecie:

– elementi variabili della retribuzione, ai sensi del D:M. 7 ottobre 1993;

– massimale contributivo e pensionabile (articolo 2, comma 18, Legge n. 335/1995);

– contributo aggiuntivo IVS 1% (articolo 3-ter, D.L. n. 384/1992);

– conguagli sui contributi versati sui compensi per ferie a seguito della fruizione delle stesse;

– fringe benefits esenti non superiori al limite di 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti ed elevato a 2000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico per l’anno 2024 (articolo 1, comma 16, Legge n. 213/2023 e dell’articolo 51, comma 3, D.P.R. n. 917/1986);

– mance elargite ai lavoratori del settore privato, impiegati nelle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande;

– auto aziendali a uso promiscuo;

– prestiti ai dipendenti;

– conguagli per versamenti di quote di TFR al Fondo di Tesoreria;

– rivalutazione annuale del TFR conferito al Fondo di Tesoreria;

– gestione delle operazioni societarie.

I termini per l’effettuazione del conguaglio

I datori di lavoro potranno effettuare le operazioni di conguaglio in argomento, oltre che con la denuncia di competenza del mese di “dicembre 2024” (scadenza di pagamento 16 gennaio 2025), anche con quella di competenza di “gennaio 2025” (scadenza di pagamento 16 febbraio 2025), attenendosi alle modalità indicate con riferimento alle singole fattispecie. 

Considerato, inoltre, che dal 2007 i conguagli possono riguardare anche il TFR al Fondo di Tesoreria e le misure compensative, l’INPS fa presente che le relative operazioni potranno essere inserite anche nella denuncia di “febbraio 2025” (scadenza di pagamento 16 marzo 2025), senza aggravio di oneri accessori. Resta fermo l’obbligo del versamento o del recupero dei contributi dovuti sulle componenti variabili della retribuzione nel mese di gennaio 2025.

Per alcune categorie di dipendenti pubblici, ovvero per il personale iscritto al Fondo Pensioni per le Ferrovie dello Stato e al Fondo di quiescenza ex Ipost, la sistemazione della maggiorazione del 18% prevista dall’articolo 22 della Legge n. 177/1976, potrà avvenire anche con la denuncia di competenza del mese di “febbraio 2025”.

 

 

 

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CCNL Assicurazioni Anapa: raggiunta l’intesa per il rinnovo

23 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

I primi giorni di gennaio verrà formalizzato l’accordo che prevede aumenti retributivi e l’erogazione dell’Una Tantum

Le OO.SS. First-Cisl, Fisac-Cgil, Fna e Uilca-Uil hanno reso noto, con comunicato del 19 dicembre 2024, che è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del CCNL Assicurazioni Anapa. Per quel che riguarda la parte economica, a decorrere da giugno 2024, viene riconosciuto un aumento tabellare pari a 99,00 euro per la figura di riferimento del 3° livello. Inoltre, è prevista una somma di 950,00 euro a titolo di Una Tantum che verrà erogata a febbraio 2025 (prima tranche) e gennaio 2026 (seconda tranche). 
Dal punto di vista normativo viene introdotto un nuovo sistema premiante welfare che può essere scelto in alternativa a quello precedente. Verrà anche costituita una specifica commissione per la definizione di una nuova figura professionale, il cui nome generico sarà “impiegato commerciale”. Novità anche sulle norme che regolano le giornate festive e semifestive, il periodo di prova per i neoassunti, il periodo di preavviso in caso di cessazione del rapporto di lavoro, missione e trasferimenti. 
Nei primi giorni di gennaio 2025 verrà formalizzato l’accordo, tramite un incontro apposito. 

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Agevolazione “prima casa” con dichiarazione di successione presentata oltre il termine di 12 mesi

23 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Pubblicata una nuova consulenza giuridica dell’Agenzia delle entrate in ordine all’individuazione di un limite temporale alla possibilità di richiedere l’agevolazione “prima casa” in un momento successivo al termine per la presentazione della dichiarazione di successione (Agenzia delle entrate,

In relazione all’agevolazione ”prima casa” per i trasferimenti derivanti da successioni o donazioni, l’articolo 69 della Legge 21 novembre 2000, n. 342, comma 3, prevede che le imposte ipotecaria e catastale vengano applicate nella misura fissa per i trasferimenti della proprietà di case di abitazione non di lusso e per la costituzione o il trasferimento di diritti immobiliari relativi alle stesse, derivanti da successioni o donazioni, quando, in capo al beneficiario ovvero, in caso di pluralità di beneficiari, in capo ad almeno uno di essi, sussistano i requisiti e le condizioni previste in materia di acquisto della prima abitazione. Il successivo comma 4 dello stesso articolo 69 dispone che le dichiarazioni di cui alla nota II-bis dell’articolo 1 della Tariffa, Parte prima, siano rese dall’interessato nella dichiarazione di successione.

 

Al riguardo, la circolare 7 maggio 2001, n. 44, dell’Agenzia chiarisce che la volontà di fruire delle agevolazioni deve essere affermata dal richiedente con una dichiarazione sostitutiva, da allegare alla dichiarazione di successione e nella quale deve essere evidenziata la sussistenza, al momento del trasferimento dell’immobile, dei requisiti e delle condizioni previste per l’acquisto della prima abitazione. Nel caso in cui non siano state rese dal contribuente le dichiarazioni relative ai requisiti e alle condizioni per fruire dell’agevolazione “prima casa”, nella dichiarazione di successione, la risoluzione 2 ottobre 2006, n. 110/E chiarisce che la possibilità di integrare successivamente l’atto, può estendersi anche ai trasferimenti di immobili derivanti da successione o donazione.

 

Pertanto, al pari delle ipotesi di omissione delle suddette dichiarazioni nell’atto di compravendita, è possibile, con un atto integrativo, nella medesima forma dell’atto precedente, rendere successivamente le dichiarazioni omesse, anche per i trasferimenti derivanti da successione e donazione.

Nei trasferimenti per successione, dunque, le citate dichiarazioni devono essere rese in sede di dichiarazione di successione integrativa o sostitutiva.

 

In relazione ai termini per la presentazione della dichiarazione di successione, l’articolo 31 del TUS prevede che la dichiarazione debba essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Fino alla scadenza del termine la dichiarazione della successione può essere modificata.

Con riferimento ai termini per la liquidazione e l’accertamento dell’imposta, il successivo articolo 33 prevede che i soggetti obbligati al pagamento autoliquidano l’imposta in base alla dichiarazione della successione, anche se presentata dopo la scadenza del relativo termine ma prima che sia stato notificato l’accertamento d’ufficio.

Se la dichiarazione della successione è stata omessa, l’imposta è accertata e liquidata d’ufficio a norma dell’art. 35. Se è stata omessa la dichiarazione sostitutiva o la dichiarazione integrativa, si procede d’ufficio, rispettivamente, alla riliquidazione dell’imposta o alla liquidazione della maggiore imposta. L’avviso deve essere notificato entro il termine di decadenza di cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa (articolo 27 del TUS, comma 4).

Dal combinato disposto dei suddetti articoli, emerge che nelle ipotesi in cui la dichiarazione di successione sia presentata oltre il termine ordinario di dodici mesi, ma prima della notifica dell’avviso di accertamento d’ufficio e, comunque, entro il termine di decadenza dell’azione di accertamento dell’omessa dichiarazione, la dichiarazione sia liquidata dall’ufficio.

 

La possibilità di richiedere l’agevolazione ”prima casa”, con dichiarazione integrativa o sostitutiva, trova un limite temporale nella notifica dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta, ex articolo 27, comma 3, del TUS.

In caso di dichiarazione di successione omessa, l’Agenzia ritiene che l’agevolazione ”prima casa” possa essere richiesta entro il termine di decadenza dall’azione di accertamento dell’omessa dichiarazione e, dunque, entro cinque anni dal termine ordinario di presentazione della dichiarazione omessa.

 

Nelle ipotesi in cui la dichiarazione di successione sia presentata in un momento successivo allo scadere del termine di diciotto mesi per il trasferimento della residenza, l’agevolazione ”prima casa” non potrà essere richiesta in mancanza del suddetto requisito al momento dell’apertura della successione, atteso che la dichiarazione di voler stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato deve essere resa, a pena di decadenza, dall’acquirente nell’atto di acquisto (ex Nota II-bis, lettera a) o in un atto integrativo prima dello scadere del termine di diciotto mesi (risoluzione 27 aprile 2017, n. 53).

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Il numero dei partecipanti ai corsi sulla sicurezza per lavoratori equiparati

23 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Pervenuto un quesito sul limite massimo di 35 persone nelle aule formative (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Interpello 12 dicembre 2024, n. 8).

Sul tema dei corsi di formazione sulla sicurezza, l’Università di Siena ha avanzato un quesito alla Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. In particolare, l’ateneo ha chiesto indicazioni circa la possibilità di riconoscere gli insegnamenti inseriti nella carriera degli studenti universitari che rientrano nella definizione di “lavoratori equiparati“, equivalenti ai corsi di formazione a rischio alto ex articolo 37 del D.Lgs. n. 81/2008, nonostante che in alcuni corsi di studio il numero di partecipanti possa essere superiore alle 35 unità, dal momento che l’università si assume la responsabilità di effettuare un esame finale secondo standard accademici.

La commissione, riferendosi tra le altre norme proprio all’articolo 37 del decreto legislativo citato e al precedente interpello n. 2/2024, ha innanzitutto ritenuto di non poter formulare un riscontro in ordine alla valenza dei contenuti della formazione e della metodologia di insegnamento proposti, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo in questione.

Peraltro, la Commissione ha anche ribadito che, allo stato della normativa attuale, per quanto attiene al numero dei partecipanti a ogni corso, non si possa prescindere da quanto previsto dal punto 12.8 e dall’allegato V dell’Accordo stipulato il 7 luglio 2016 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

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CCNL Enel: resoconto dell’incontro con le OO.SS.

23 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Valutato l’andamento degli impegni presi con gli ultimi accordi firmati ad aprile e settembre 2024

Il 17 dicembre 2024, le Parti sociali E- Distribuzione, Filctem, Flaei e Uiltec si sono incontrate per verificare i risultati degli impegni presi con gli accordi siglati in data 24 aprile e 19 settembre 2024. 
Dal punto di vista delle immissioni per il triennio 2024 – 2026, è stato confermato che sono stati assunti 559 operai (ai quali si aggiungono ulteriori 8 risorse provenienti dalla Produzione) per un totale di 1142 risorse inserite nell’anno corrente. A questi numeri, si aggiungono i 356 impiegati e tecnici, provenienti da altre società del Gruppo, per un totale pari a 1142 risorse immesse. 
Viene previsti circa 100 passaggi, a inizio dell’anno prossimo, del personale con qualifica di operaio a tecnico ed impiegato, verso le unità specialistiche MS, TS, CO e Verifiche. Vi saranno ulteriori 330 passaggi nel biennio 2025 – 2026 verso le attività tecniche delle U.T.
Si procederà anche con l’avvio del progetto che riguarderà inizialmente 8 U.T. (SV, NA, NU, FR, PR, TP, VE, CZ) e che prevedrà, a seguito di adeguata formazione e inserimento di nuovi organici, l’internalizzazione di alcune attività inerenti a: componenti BT, Linee e prese aeree BT, cabine secondarie, PTP, Linee aeree e componenti MT.
Infine, si è deciso di riconvocare il tavolo di confronto a gennaio, per affrontare il tema dell’evoluzione professionale dei tecnici di Rete; il progetto riorganizzativo per il servizio segnalazione guasti (SSG) e per apportare alcune precisazioni dopo l’assemblea partecipata tenutasi con i lavoratori LST, sul testo dell’accordo sottoscritto il 6 novembre.
Le Organizzazioni sindacali garantiscono che, sempre nel mese di gennaio, partirà la trattativa sul rinnovo del contratto di settore.

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CCNL Autoferrotranvieri: la preintesa diventa ipotesi

20 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Previsto lo scioglimento della riserva entro il 24 gennaio

Lo scorso 18 dicembre si sono incontrate Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl- Autoferro al Ministero dei Traporti per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri procedendo alla firma del verbale che ha trasformato la preintesa dello scorso 13 dicembre in ipotesi.
Tra le novità della preintesa, a livello economico, è prevista l’Una Tantum pari a 500,00 euro a febbraio 2025, un trattamento integrativo dell’importo di 40,00 euro mensili in caso di definizione di accordi aziendali; in assenza di accordo, invece, l’erogazione di un importo pari a 20,00 euro mensili, convertibili in 2 giornate di permesso retributivo. 
Previsto lo scioglimento della riserva entro il 24 gennaio.

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CCNL Forze armate: firmata l’ipotesi di accordo

20 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

Previsti aumenti retributivi ed indennità per il personale non dirigente delle forze di polizia a ordinamento civile, delle forze di polizia a ordinamento militare e delle Forze armate

E’ stato sottoscritto il 18 dicembre 2024 l’ipotesi di accordo relativo al personale del comparto Difesa – Sicurezza per il triennio 2022 – 2024 che interessa le oltre 430 mila unità del personale non dirigente delle forze di polizia a ordinamento civile, delle forze di polizia a ordinamento militare e delle Forze armate. 
Oltre alle Organizzazioni sindacali delle forze di polizia a ordinamento civile, tale accordo è stato firmato anche dalle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM), introdotte per la Difesa, a seguito della L. n.46/2022, in luogo dei Comitati Centrali della Rappresentanza militare (Co.Ce.R.).
Le Parti sociali hanno, con esso, previsto un aumento medio mensile a regime pari a 198,00 euro (di cui 173 per lo stipendio e le indennità fisse e continuative e la somma restante destinata al trattamento accessorio), permettendo un incremento stipendiale di circa 100,00 euro per la qualifica di base di ogni corpo e forza. In termini percentuali: 
– incremento del 5,89% per il 2024;
– incremento del 6,11% per il 2025;
– incremento del 6,15% per il 2026.
Inoltre, l’accordo in esame estende le indennità finalizzate a incentivare specifiche attività dei diversi Corpi e Forze e ne istituisce di nuove (ad esempio, vengono previste unità operative di primo intervento, conduttori cinofili, di presidio territoriale ecc..). 
Per le Forze armate, viene introdotta l’indennità per i servizi notturni e aumentato il compenso forfettario di guardia; vengono inoltre riconosciute nuove indennità operative (es. artificiere di reparto, manutentore aeromobili, supporto tecnico operazioni speciali, ecc..) e rivalutate quelle esistenti (es. indennità di marcia, soccorritore marittimo, ecc.). 
Dal punto di vista normativo, viene rafforzata la casistica e le tipologie degli istituti di welfare sociale, riconosciuto il diritto di partecipazione alle neocostituite APCSM e riscritta la normativa in materia di aggregazioni associative per la Polizia a ordinamento civile.
L’iter che dovrà affrontare l’accordo prevede: l’approvazione formale da parte del Consiglio dei Ministri, la registrazione da parte della Corte dei conti, l’emanazione di due distinti Decreti del Presidente della Repubblica e infine, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. 

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Requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso al regime di adempimento collaborativo

20 Dicembre 2024 da Teleconsul Editore S.p.A.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 dicembre 2024, n. 295, il decreto 6 dicembre 2024 del MEF che stabilisce i requisiti soggettivi e oggettivi per accedere al regime di adempimento collaborativo.

Requisiti soggettivi

 

Possono presentare domanda di adesione al regime di adempimento collaborativo esclusivamente:

 

a) i soggetti residenti e non residenti che realizzano un volume di affari o di ricavi non inferiore a:

– 750 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024;

– 500 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026;

– 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2028;

b) i contribuenti che danno esecuzione alla risposta all’istanza di interpello nuovi investimenti, indipendentemente dall’ammontare del volume d’affari o dei ricavi, al ricorrere degli altri requisiti previsti dal decreto;

c) i contribuenti che appartengono al medesimo gruppo di imprese, a condizione che almeno un soggetto del gruppo possieda i requisiti dimensionali indicati nella lettera a) e che il gruppo adotti un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, certificato ai sensi dell’art. 4, comma 1-bis, del decreto stesso;

d) i contribuenti facenti parte di un gruppo IVA, qualora almeno uno dei soggetti partecipanti al gruppo IVA abbia aderito o sia stato ammesso al regime di adempimento collaborativo.

 

Per i soggetti non residenti i requisiti dimensionali previsti, vengono riscontrati in capo alla stabile organizzazione presente nel territorio dello Stato, facendo riferimento, per i ricavi, a quanto indicato nel rendiconto economico e patrimoniale relativo all’esercizio precedente a quello in corso alla data di presentazione della domanda o ai due esercizi anteriori e, per il volume di affari, a quanto indicato nella dichiarazione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto relativa all’anno solare precedente o ai due anni solari anteriori.

 

Requisiti essenziali del sistema di controllo del rischio fiscale

 

I soggetti, per accedere al regime di adempimento collaborativo, devono essere in possesso di un efficace sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo dei rischi fiscali anche in ordine alla mappatura di quelli derivanti dai principi contabili applicati dal contribuente, inserito nel contesto del sistema di governo aziendale e di controllo interno e predisposto in modo coerente con le linee guida fornite.

Il sistema deve essere certificato, anche in ordine alla sua conformità ai principi contabili, da parte di professionisti indipendenti.

Il sistema deve garantire la promozione di una cultura aziendale improntata a principi di onestà, correttezza e rispetto della normativa tributaria, assicurandone la completezza e l’affidabilità, nonchè la conoscibilità a tutti i livelli aziendali e deve basarsi su flussi informativi accurati, completi, tempestivi e facilmente accessibili e garantire la circolazione delle informazioni a tutti i livelli aziendali.

A tali fini il sistema deve presentare i seguenti requisiti essenziali:

  • strategia fiscale;

  • ruoli e responsabilità;

  • procedure per lo svolgimento delle seguenti attività: rilevazione del rischio; misurazione del rischio; gestione e controllo del rischio;

  • procedure di monitoraggio che, attraverso un ciclo di autoapprendimento, consentano l’individuazione di eventuali carenze o errori;

  • adattabilità rispetto al contesto interno ed esterno;

  • relazione agli organi di gestione;

  • mappa dei rischi fiscali.

La domanda di accesso al regime di adempimento collaborativo, redatta utilizzando il modello reso disponibile gratuitamente dall’Agenzia delle entrate, in formato elettronico, sul sito istituzionale, deve essere sottoscritta e presentata, esclusivamente per via telematica attraverso l’impiego della PEC, alla casella indicata nelle istruzioni per la compilazione del modello.

 

La domanda deve essere corredata della seguente documentazione:

a) descrizione dell’attività svolta dall’impresa;

b) strategia fiscale regolarmente approvata dagli organi di gestione in data anteriore alla presentazione dell’istanza;

c) documento descrittivo del sistema di controllo del rischio fiscale adottato e delle sue modalità di funzionamento;

d) mappa dei processi aziendali;

e) mappa dei rischi fiscali anche in ordine alla mappatura di quelli derivanti dai principi contabili individuati dal sistema di controllo del rischio fiscale dal momento della sua implementazione e dei controlli previsti;

f) certificazione redatta conformemente alle disposizioni contenute nel regolamento e avente data certa anteriore alla presentazione dell’istanza.

 

Tale documentazione può essere presentata o integrata entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza, unitamente a ogni altro documento ritenuto utile dal contribuente.

 

Al termine dell’attività istruttoria relativa al riscontro dei requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso al regime, l’ufficio competente comunica al contribuente, tramite posta elettronica certificata o, ove consentito, posta elettronica ordinaria, l’esito della verifica entro 120 giorni decorrenti dal ricevimento dell’istanza o della documentazione e fatta salva l’eventuale sospensione dei termini.

In caso di ammissione al regime, il contribuente viene inserito nell’elenco pubblicato sul sito istituzionale dell’Agenzia delle entrate.

 

Per i soggetti che presentano istanza nell’anno 2024, successivamente all’entrata in vigore del D.Lgs. n. 221/2023, nonchè per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare che presentano istanza nell’anno 2025 entro il termine di chiusura del periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2024, la certificazione del sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, può essere predisposta e presentata all’Agenzia delle entrate, a integrazione della domanda di adesione già trasmessa, entro il 31 dicembre 2025.

 

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